
Con la proroga concessa dal governo per la sostituzione caldaia bonus casa o ecobonus i contribuenti che vogliono aumentare l’efficientamento energetico delle loro case possono usufruire di enormi vantaggi. La data di scadenza per richiedere i bonus casa 2020 sostituzione caldaia è stata fissata al 31 dicembre 2021, ma i cittadini possono beneficiare delle agevolazioni fino al 30 giugno 2022.
Bisogna dunque affrettarsi e presentare la domanda prima della scadenza, per ottenere le enormi agevolazioni previste dalla misura, che mira indubbiamente a far risparmiare i cittadini in modo notevole.
Grazie alla sostituzione caldaia bonus casa o ecobonus i contribuenti possono inserire sia le spese di acquisto che quelle di installazione, il che vuol dire usufruire di una detrazione più consistente e particolarmente vantaggiosa.
Il bonus casa caldaia, detto anche ecobonus, consente di ottenere agevolazioni fiscali del 65%, del 50% e del 110, aliquote che spettano in base al tipo di caldaia acquistata e agli interventi eseguiti. Scopriamo come ottenere in caso della la sostituzione caldaia bonus casa o ecobonus e quali sono i requisiti necessari.
Sostituzione caldaia ecobonus o bonus casa 50 o 65
I cittadini che vogliono ottenere in caso di sostituzione caldaia bonus casa o ecobonus possono avere diritto al 65% oppure al 50% della detrazione. Bisogna sottolineare che entrambi bonus spettano quando la caldaia a condensazione viene installata per sostituire il vecchio impianto. Inoltre, le due aliquote vengono riconosciute a seconda dei requisiti rispettati. Ecco come funziona:
Il bonus del 50% viene applicato in caso di acquisto di una caldaia a condensazione che sia minimo di classe A.
Il bonus del 65% viene applicato in caso di acquisto di una caldaia almeno di classe A e se ad essa viene affiancata l’installazione di un sistema di termoregolazione evoluto, ovvero di valvole termostatiche da installare sui termosifoni. Il bonus del 65% viene riconosciuto solo se le valvole termostatiche evolute acquistate sono di classe V, VI oppure alla VIII, come previsto dalla Comunicazione 2014/C 207/72 della Comunità Europea.
Non viene riconosciuto alcun bonus per chi sceglie di installare caldaie di classe inferiori ad A.
Quando spetta la sostituzione caldaia con il bonus 110
Quando è possibile ottenere la caso di sostituzione caldaia bonus casa o ecobonus 110? Il Decreto Rilancio introdotto dal Governo Conte permette di ottenere la detrazione fiscale del 110% per sostituire la caldaia quando rientra in uno degli interventi trainanti previsti dalla misura.
Ad ogni modo, quando vi è la necessità di sostituire l’impianto di climatizzazione invernale, cioè l’impianto di riscaldamento, rappresenta un intervento trainante e quindi la sostituzione della caldaia viene inserita nel bonus 110.
Per ottenerlo non serve sostituire l’intero impianto, ma è sufficiente cambiare solo il generatore di calore. Il superbonus spetta però ad una condizione, che è quella di far salire di due classi l’efficienza energetica dell’immobile, o comunque che ottenga un massimo livello di classe energetica. Si tratta di una condizione essenziale in quanto l’ecobonus 110% è specifico per gli interventi di riqualificazione energetica.
Quali spese rientrano nella sostituzione caldaia bonus casa
Nella sostituzione caldaia bonus casa o eco bonus rientrano anche le seguenti spese, affrontate sempre con l’obiettivo di migliorare l’efficientamento energetico degli immobili:
Spese di smontaggio e sostituzione del vecchio impianto
Spese per adeguare l’impianto idrico dei termosifoni
Spese per adeguare i sistemi di accumulo e trattamento dell’acqua
Lavori di adeguamento dei sistemi per le emissioni dei fumi di combustione
Spese per le prestazioni professionali, incluse anche quelle per preparare la documentazione tecnica da presentare per richiedere la detrazione fiscale
Modalità dei pagamenti per poter ottenere i bonus
I pagamenti per la sostituzione caldaia bonus casa o eco bonus di riqualificazione energetica devono avvenire mediante strumenti tracciabili, ovvero con bonifico bancario o postale, oppure con carte di credito o di debito. Queste modalità permettono di ottenere quello che viene detto bonifico parlante oppure scontrino parlante, e attestano la veridicità dei pagamenti. Non sono accettati pagamenti con assegni o in contanti. Nella causale della sostituzione caldaia bonus casa deve essere specificato il codice fiscale del beneficiario della detrazione e il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a cui viene effettuato il bonifico.
Documenti necessari per richiedere bonus casa o ecobonus
Per richiedere il bonus casa o ecobonus, in caso di sostituzione della caldaia al fine di ottenere la riqualificazione energetica del proprio immobile, è necessario accedere alla sezione Detrazioni Fiscali del sito dell’ENEA e compilare online il modulo. I documenti da allegare alla richiesta sono:
Scheda tecnica della caldaia
Asseverazione attestante il rispetto dei requisiti tecnici della caldaia e il miglioramento dell’efficienza energetica
Fatture relative alle spese sostenute
Ricevuta del bonifico bancario o postale
Ricevuta dell’invio all’ENEA con il codice CPID, rappresentante la garanzia che la documentazione è stata inviata correttamente.
Detrazione fiscale quale si può richiedere
Per usufruire delle agevolazioni riguardo la sostituzione della caldaia nuova e della sua installazione ci sono diverse modalità. La più diffusa è la detrazione fiscale tramite la dichiarazione dei redditi, che nel caso del 50 e del 65 è spalmabile in 10 anni con rate di pari importo, mentre nel caso del 110 è spalmabile in 5 anni, anche in questo caso con rate uguali ogni anno.
Il contribuente ha dunque diritto in questi casi ad un rimborso che avverrà in un lasso di tempo molto lungo. Ci sono però altre due modalità per richiedere l’agevolazione fiscale per sostituire la caldaia, si tratta dello sconto in fattura e della cessione del credito.
Con lo sconto in fattura è l'impresa che realizzerà i lavori ad anticipare la spesa detraibile. Nel caso del 50 e del 65 il contribuente paga solo la parte rimanente, rispettivamente il 50 e il 35, mentre il resto lo mette l’impresa.
Nel caso dell’ecobonus 110, invece, il contribuente non versa nulla all’impresa, perché con lo sconto in fattura si ottiene lo sconto immediato dell’intero importo e anche più. In questo caso è l’impresa ad aggiudicarsi l’intera somma, mentre il cliente ha la soddisfazione di aver ottenuto i lavori di efficientamento energetico senza avere sborsato nulla. L’impresa, a sua volta, potrà cedere o meno il credito alle banche oppure ad altri intermediari.